MagmaLab
L’avventura di MagmaLaB è iniziata a Bologna nel 2012. Dopo i primi esperimenti, su diversi materiali, nel 2014 abbiamo sviluppato il progetto Aquamadre, finalizzato a sperimentare le potenzialità creative delle materie plastiche di recupero, primo fra tutti il polietilene tereftalato (PET, il materiale di cui sono fatte le comuni bottiglie di plastica).
Negli anni successivi il progetto si consolida ed evolve, focalizzandosi sull’ideazione e creazione di gioielli contemporanei. Nasce così il brand MagmaLaB contemporary jewels, different by nature: accessori realizzati interamente a mano, frutto di ricerca, sperimentazioni e lavorazioni uniche.
Il procedimento che sta alla base delle creazioni è la termoformatura, alla quale aggiungiamo, di volta in volta, tecniche ‘classiche’, rivisitate ed evolute per renderle applicabili ai materiali plastici (ad esempio filatura, incisione, filigrana e craquelé) esaltandone così le potenzialità inespresse.
Recupero, trasformazione, sustainable fashion.
La scelta di concentrare la nostra ricerca sul PET, inizialmente dettata da una grande curiosità creativa, si è trasformata nel tempo in una vera e propria sfida. Innanzitutto per reperire il materiale - rigorosamente riciclato - abbiamo messo in moto una vera e propria ‘macchina’ sociale, fatta di conoscenti e negozianti sparsi per la città (ma non solo).
La seconda sfida sono stati - e sono tutt’ora - gli strumenti, dato che non esistono attrezzature artigianali specifiche. Per questo, di volta in volta, abbiamo progettato e costruito in laboratorio ciò che ci serve per realizzare nuove tecniche e ottenere le finiture che desideriamo.
Gioielli contemporanei, diversi per natura: questa definizione è nata nel 2017, durante la preparazione della nostra personale “CONTRONATURA”, presso la galleria Terre Rare di Bologna: dovendo raccontarci - e raccontare le nostre creazioni - ci siamo rese conto di quanto l’esigenza di scardinare i concetti di ‘diverso’ e ‘naturale’ fosse la nostra principale ispirazione e il nostro tratto distintivo. Noi per prime possiamo essere percepite come “diverse”. Il materiale che lavoriamo è “diverso” da quelli comunemente utilizzati per creare gioielli e - essendo sintetico - è ciò che di più lontano dalla ‘naturalità’ si possa immaginare.
Ma la Natura, ormai, è in larga parte condizionata dall’impronta dell’essere umano e la nostra ricerca nel recuperare e trasformare un materiale potenzialmente inquinante, evitandone la dispersione nell’ambiente, vuole porre l’attenzione proprio su quanto siamo ormai lontani da un concetto bucolico della Natura e quanto sia, invece, fondamentale ricordarsi che la natura la modifichiamo noi, ogni giorno, con le nostre scelte. È tutto naturale e allo stesso tempo non lo è, così come la diversità esiste solo dinnanzi a una conformità.
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